Venduta

1996 Alfa Romeo 155 D2 Superturismo

Marca
Alfa Romeo
Modello
155 D2 Superturismo
Cilindrata
2000
Cilindri
4
Anno
1996
Carrozzeria
Berlina
Colore Esterno
Rosso
Colore Interni
Nero
Cambio
Hewland Sequenziale 6 Rapporti
Showroom
Reggio Emilia
Codice
ALF00170

Venduta

- Ufficiale Alfa Romeo J.A.S
- Wagen Pass
- Certificata Abarth Heritage
- Certificato di Autenticità

- Potenza 320 Cv

Motore: 4 cilindri in linea, 2.0 litri. 320 Cv a 8.500 giri/min, coppia massima 300 Nm a 8.200 giri/min. Dimensioni della Silverstone stradale, la più simile a quella da corsa: 4440 x 1700 x 1440 mm. Trasmissione: Hewland a 6 marce sequenziale a innesti frontali con differenziale autobloccante a giunto viscoso Ferguson. Trazione: anteriore. Prestazioni: 0-100 6 s, velocità massima: 240 km/h


Pur continuando l’avventura dell’Alfa Romeo nel Dtm, le D2 non saranno più ammesse dopo il 93, per cui l’impegno ufficiale del Biscione viene diviso su più campionati. In questo modo la 155 in versione D2, ovvero la Ts (TwinSpark), vince nel 1994 il Btcc inglese, con Gabriele Tarquini alla guida della vettura basata sulla storica versione Silverstone, e nel 1994, 1995 e 1997 il Cet spagnolo con Adrian Campos, Luis Villamil (in entrambi i casi gestita dalla Scuderia Giudici per conto dell’Alfa Romeo) e Fabrizio Giovanardi. Finisce la sua onorata carriera partecipando al Super Tourenwagen Cup (campionato superturismo europeo/tedesco) guidata da Franz Engstler, Christian Danner, Gianni Giudici e Stefano Modena. E proprio di Stefano Modena, ex pilota di F1 e vincitore di due gare nel Dtm con la 155, è la vettura proposta, quella con cui l'italiano ha preso parte al Stw nel 1997.


Il regolamento D2 del 1993, il primo, voleva che le vetture fossero più stradali possibili. La prima versione della 155 Ts è infatti la meno aggressiva: da un punto di vista estetico, la carrozzeria è uguale alla vettura stradale, non c’è aerodinamica, né allargamenti di alcun genere. La versione 1994 invece differiva dalla precedente per numerosi aspetti, poiché la Fia voleva avvantaggiare le D2 in favore delle D1, che rischiavano di fare concorrenza alla F1; tra tutte le modifiche quelle divenute più famose sono senza dubbio le appendici anteriori e posteriori, per adottare le quali si dovette sfruttare una zona d’ombra del regolamento che le permetteva, a patto che fossero mobili già sulla vettura stradale. Per questo Alfa Romeo produsse i 2.500 esemplari necessari e omologò la 155 Silverstone, in questo modo dotata di spoiler e splitter regolabili grazie a un kit fornito dalla fabbrica.


Nel 1997 la scuderia di Cremona tornò all’assalto con un progetto del tutto nuovo, fortificato dall’utilizzo del nuovo motore Alfa Romeo 16 V Twin Spark che erogava oltre 320 Cv. Con Fabrizio Giovanardi il team guadagnò nuovamente il titolo nel Cet, oltre alla garanzia di far parte del programma ufficiale l’anno successivo con l’arrivo della nuova 156. Come detto, negli anni la 155 Ts fu equipaggiata con diversi motori, tutti 4 cilindri in linea da 2.0 litri, spesso non efficaci; in compenso, a causa della natura aggressiva delle gare turismo, i motori scelti, di serie avevano solo la base: competizioni di questo genere, di breve durata ma grande intensità, rendevano necessaria l’esasperazione delle prestazioni in modo da riuscire ad avere ogni singolo cavallo possibile e ne è una dimostrazione il fatto che un motore praticamente di produzione girasse a oltre 8.500 rpm, un regime di rotazione molto oltre il limite di una vettura stradale.


La trasmissione, rigorosamente accoppiata alla trazione anteriore, era invece affidata a un cambio sequenziale Hewland a 6 marce, con differenziale autobloccante. Questo nel 1994, a seguito di una sessione approfondita di test invernali con il miglior interprete della Ts, Gabriele Tarquini, fu trasformato in un dispositivo attivo in grado di bloccarsi in frenata evitando così il bloccaggio di una delle due ruote anteriori e migliorando così molto l’inserimento. Il pilota abruzzese aveva inoltre sviluppato insieme all’ingegner Maurizio Nardon uno speciale comando che gli permetteva di bloccare il differenziale permettendogli per esempio di affrontare i cordoli a velocità
più alta.


I numerosi risultati ottenuti, tra i quali spiccano le tante pole position ottenute con la veloce versione 1997, dimostrano come la 155 Ts sia stata una vettura versatile e vincente, in grado di contribuire al retaggio cui appartiene la 155, con la Gta e la V6 Ti.